Domenica 11 marzo gli amici di Puglia Federiciana ci portano in Capitanata per una nuova tappa dei Cammini Federiciani.
Arroccato su uno sperone di roccia del Gargano, in alta collina a 550 metri sul livello del mare ci sono i ruderi di un castello storicamente quasi inespugnabile per la natura del luogo. Questo luogo offre una splendida visuale che parte dal massiccio della Maiella a nord, al Tavoliere delle Puglie a sud. Questo è il punto di partenza della Via della Capitanata, il settimo raggio dei Cammini Federiciani.
Nel periodo medioevale era un punto nodale economico per la transumanza su tratturi ad oggi ancora visibili, con grossi spostamenti di bestiame e merci di scambio, che di tipo sociale-religioso, battuto dai pellegrinaggi verso centri nevralgici, sparsi in questo momento storico, in tutto il territorio Italiano.
Federico II di Svevia, residente nella vicina Apricena, lo restaurò adeguandolo per i suoi svaghi di caccia e vi installò una guarnigione di fidi Saraceni, da cui il nome, poiché i non cristiani venivano chiamati pagani. Nella ristrutturazione, ancora in corso, sono stati rinvenuti resti umani a testimoniare la presenza di una necropoli e di conseguenza anche del borgo, confermato dal ritrovamento di un’ingente quantità di pozzi e cisterne necessarie alla vita in una zona così arida e priva di corsi d’acqua.
Noi troviamo questo luogo spettacolare per la sua collocazione che da la possibilità di ammirare la vastità del paesaggio immersi nella tranquillità.
Arroccato su uno sperone di roccia del Gargano, in alta collina a 550 metri sul livello del mare ci sono i ruderi di un castello storicamente quasi inespugnabile per la natura del luogo.
Questo luogo offre una splendida visuale che parte dal massiccio della Maiella a nord, al Tavoliere delle Puglie a sud.
Questo è il punto di partenza della Via della Capitanata, il settimo raggio dei Cammini Federiciani.
Nel periodo medioevale era un punto nodale economico per la transumanza su tratturi ad oggi ancora visibili, con grossi spostamenti di bestiame e merci di scambio, che di tipo sociale-religioso, battuto dai pellegrinaggi verso centri nevralgici, sparsi in questo momento storico, in tutto il territorio Italiano.
Federico II di Svevia, residente nella vicina Apricena, lo restaurò adeguandolo per i suoi svaghi di caccia e vi installò una guarnigione di fidi Saraceni, da cui il nome, poiché i non cristiani venivano chiamati pagani. Nella ristrutturazione, ancora in corso, sono stati rinvenuti resti umani a testimoniare la presenza di una necropoli e di conseguenza anche del borgo, confermato dal ritrovamento di un’ingente quantità di pozzi e cisterne necessarie alla vita in una zona così arida e priva di corsi d’acqua.
Noi troviamo questo luogo spettacolare per la sua collocazione che da la possibilità di ammirare la vastità del paesaggio immersi nella tranquillità.
:::::::Informazioni utili::::::::
Appuntamento 09:00 e registrazione dei partecipanti.
Per chi è impossibilitato a raggiungere il punto d’incontro consigliamo di organizzare insieme un Car Sharing. (creeremo un gruppo WhatsApp dedicato)
Il percorso è semplice e adatto a tutte le persone abituate a camminare, ragazzi di età non inferiore ai 10 anni e gli amici a 4 zampe!
Cosa portare
- scarpe da trekking
- abbigliamento comodo per camminare
- maglia di ricambio
- pile
- zaino ergonomico
- giacca a vento/antipioggia
- cappellino
- Colazione/Pranzo a sacco e acqua a sufficienza.
Caratteristiche del percorso
Distanza: 15 km
Difficoltà: Livello E
Dislivello: +498 / -499 m
Tempo di percorrenza: 6 h
Fondo stradale: su tratturi, mulattiere e asfalto
Durante il cammino si parla con i compagni o semplicemente si ascolta la natura. Importante seguire la guida e l’andatura senza avanzare o fermarsi.
Per partecipare scrivete entro venerdì 9 Marzo richiedendolo via email a
Per maggior info e prenotazioni:
Maria Elena Germoglio – 345.8178483 oppure 349.3669187
Andrea Romano -393.1851665
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